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mercoledì 19 agosto 2009

Vite a perdere

Nella sezione A di Opera un uomo sta scontando l’ergastolo perché accusato di avere partecipato alla strage di via D’Amelio. E’ da quasi dieci anni in carcere e durante questo lungo periodo ha costruito la sua realtà somatizzando mali inesistenti e convincendosi che è prossimo a morire. In verità è già morto dentro perché, dopo avere realizzato l’ineluttabilità di un destino che non merita, ha rinunciato a proclamare la sua innocenza e a vivere. Ha dato una scadenza approssimativa alla sua fine, una scadenza di pochi mesi, e si è legato morbosamente al suo fatalismo. E’ per questo che ha accolto senza illusioni le dichiarazioni del pentito che lo scagiona vivendole con stizzita insofferenza come una violenza alla sua sciagurata condizione conquistata.
Ricominciare a sperare è fatica troppo grande per un uomo che è già morto e che si è affezionato alla sua morte.

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