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martedì 10 novembre 2009

A proposito del Crocifisso

La sentenza della Corte dei diritti dell’uomo di Strasburgo contro la presenza del Crocifisso nelle aule scolastiche poggia sul malinteso di “assimilare il Crocifisso con la religione confondendo quest’ultima con la Chiesa intesa come istituzione secolare” (Ostellino).
È’ strano che la Corte, nata per tutelare i diritti individuali, non colga il senso di appartenenza del Crocifisso alla coscienza individuale e, anziché proteggerlo, lo combatta. Potremmo liquidare l’argomento sventolando sotto il naso dei giudici di Strasburgo i risultati di un sondaggio che “evidenzia come la grande maggioranza (84%) degli italiani sia favorevole al mantenimento della presenza della Croce nelle scuole” (Mannheimer), ma non vogliamo essere così spicciativi e vogliamo argomentare con considerazioni che attengono al significato del Crocifisso. Esso è indubbiamente il simbolo della sofferenza e dell’amore e parliamo di sofferenza umana non divina che sarebbe una contraddizione in termini. Evoca dunque un episodio storico di grandezza umana piuttosto che una rivendicazione religiosa e già per questo appartiene a tutti gli uomini. Ci ricorda una testimonianza eroica alla quale la fragilità umana ha fatto riferimento durante i secoli sforzandosi, senza riuscirci, di farsene interprete e alla quale ha il diritto di continuare a ispirarsi. Il cristiano ha scelto di imboccare la via della Croce non perché gli è stato imposto dalla Chiesa ma perché in essa (Croce) si identifica e su questa scelta ha costruito la storia dell’Occidente. Proibire il Crocifisso significa rinnegare questa storia e consegnarsi ad un moloc privo d’anima, ad una divinità autoreferenziale che antepone alle aspirazioni del singolo la propria intransigenza. Il laicismo, in quanto ideologia intollerante, diventa esso stesso religione e, sulle orme di passate intransigenze che hanno cancellato i simboli e l’anima dei popoli, pretende di sacrificare sull’altare della propria utopia il cammino di valori guadagnati dal popolo cristiano durante secoli di storia. Realizzando la propria stupidità la Corte di Strasburgo ha teorizzato uno stato laicista che non rappresenta alcun valore e ha dimenticato una delle lezioni più importanti del pensiero umano secondo cui “il predicato generale esprime l’essenza del soggetto” (Aristotele).

8 commenti:

  1. In nome di quel Crocifisso fatto di materiale più meno nobile al quale lei tiene particolarmente, mi dica prego chi ha deciso, seduto a tavolino, di condannare a morte il 18 luglio del 1995 il mio povero genero di soli 31 anni,commissario di polizia ad Agrigento, e di privare così i miei due nipotini del sostegno del padre. In nome di quel Cristo che con la sua croce ci invita a sopportare la nostra croce, la imploro
    di dirmi quello che, chi sa, non ha voluto ancora dire.
    giusymon@tele2.it

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  2. Il crocefisso, degno simbolo di morte di gente di merda come lei.

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  3. Le Propongo una riflessione, mi segua nel ragionamento.Non è complicato, basta non perdere il filo del discorso. Bene, iniziamo.Ogni persona che crede nel valore del crocifisso gli rivolge uno sguardo almeno una volta al giorno(magari lo fa anche lei).è lecito ipotizzare che ognuna di queste persone raccomandi a dio se stesso e i suoi cari(parenti amici colleghi),magari anche per le cose più banali. Se si pensa a un numero adatto per rappresentare queste persone la cifra non può che essere molto molto alta anzi ,probabilmente, stiamo parlando della quasi totalità dei credenti italiani. Tra tutte queste persone ci sono anche quelle che la mafia ha barbaramente e vigliaccamente ucciso. Non abbiamo finito. Pensi adesso a tutti quei parenti amici e colleghi(citati qualche riga fa) le cui vite sono state stravolte dal dolore e che piangono ancora tutt'oggi. Lei è stato condannato per associazione mafiosa, facendo un rapido calcolo cerchi di visualizzare il numero delle persone(vive e morte) alle quali scrivendo anche solo una virgola su un qualsiasi argomento lei manca schifosamente di rispetto. Dovrebbe avere la decenza di stare zitto. Ma probabilmente la decenza(insieme ad altre tantissime cose) non ha la minima idea di dove abita. Scrivo nella speranza che questo blog sia chiuso al più presto.

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  4. La Mafia ha sempre usato santi e santini per i propri giuramenti e continua a servirsi dei simboli religiosi per lavarsi l'anima. Il grido di Giovanni Paolo II risuona ancora alto e severo nella valle di Agrigento e potresti sentirlo ancora anche tu e i tuoi accoliti: a me la merda a te, stronzo, l'inferno.

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  5. Volevo fare un commento, ma il tono e i contenuti dei precedenti mi hanno colpito per la loro rozzezza, dato che, senza entrare nel tema, si limitano a scagliarsi contro l'autore del pezzo.
    Se Nino Mandalà è un mafioso deve essere ancora accertato. Di sicuro c'è solo che ha già pagato, in anticipo, e che non ha ammazzato nessuno.
    Non può essergli tolto il diritto di parola,di tentare di animare riflessioni su temi interessanti, anche se talvolta scomodi per la vulgata corrente. Anzi: lo spessore culturale e umano che trapela dai suoi scritti lo rendono incompatibile con una mentalità mafiosa.
    Di ciò può accorgersi facilmente chiunque abbia gli strumenti per farlo, certamente non coloro che utilizzano un blog - per giunta nel più bieco anonimato - non per partecipare a una discussione, ma soltanto per sputare odio e disprezzo.
    La superiorità della civile tolleranza di fronte ad ogni tipo di barbarie (compresa ovviamente quella mafiosa) si misura esattamente da questo. E'la più preziosa eredità dell'illuminismo, che ci ha condotto a conquistare lo stato di diritto, dove il rispetto delle regole è richiesto anzitutto allo stato.
    Troppo spesso però lo stato se ne dimentica, come nel caso Cucchi, e in tutti quelli in cui sembra perseguire, anzicchè giustizia, vendetta sommaria.
    Di questo stato io non mi sento cittadino.

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  6. La libera circolazione delle idee ha un suo costo nella possibilità offerta a vili anonimi di schizzare fango senza risponderne. Rispetto il dolore di Giusy, non certo le sue farneticazioni.
    Apprezzo invece Ricky che non si è nascosto e ne scuso i toni. Lo invito però ad utilizzare la sua indignazione per indagare dalle parti dello Stato. Scoprirà che nella mia vicenda giudiziaria il più colpevole è proprio lo Stato il quale da undici anni mi tiene ostaggio di un processo che è fermo al primo grado e che, non avendo raggiunto un verdetto definitivo, mi concede la presunzione di innocenza. Dopo undici anni lo Stato non ancora deciso se sono o no mafioso ma ciò non impedisce che io sia esposto al linciaggio dei Robespierre da strapazzo che infestano la rete, che hanno deciso per loro conto che sono mafioso e mi contestano persino il diritto di pensare e di avere una fede.
    A simili campioni non par vero di cogliere ogni occasione per emergere dalla loro mediocrità vestendo panni censori e intestandosi una superiorità morale con una altezzosità che, è il caso di dirlo, non ha rispetto per la decenza. Naturalmente la loro mente non riesce a partorire nessuna idea che contesti il contenuto del mio scritto. Non male, vero, giovane Ricky?

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  7. a leggere questo post mi viene quasi da ridere! come fa uno come lei a parlare di Dio? come si fa a parlare di religione?! l 'Italia è uno stato laico, c'è libertà di culto, se una persona è cristiana non lo dimostra con un crocifisso in dei luoghi pubblici! essere cristiano non vuol dire soltanto andare a messa la domenica...!! chi ruba! sicuramente non è un cristiano! chi ogni giorno fa del male al mio..anzi al NOSTRO paese non è un cristiano e non dovrebbe nemmeno parlare di Dio!!!!

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  8. Caro Franco...questa me la chiama rozzeria? queste sono solo verità, rabbia che matura giorno dopo giorno! bhè non penso proprio che una persona sia un mafioso quando viene condannata...non sempre vengono condannate per quello che sono purtroppo!!! Mafioso non è solo chi uccide!! e questo moltissime persone non l'hanno capito.... il mio sogno è quello di diventare un giorno un magistrato e combattere la mafia..! e mandare in prigione chi non ha fatto altro che vivere a discapito degli altri! chi si è impossessato di soldi della comunità! chi si è arricchito procurando delle ferite incolmabili al MIO paese!!!! tutte queste persone devono pagare!!

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