Cadono dal pero fintamente stupite e a volte addirittura indignate. Sono le anime belle che vivono nell’empireo e non si mischiano con le cose terrene, che ignorano quello che accade tra gli umani affaccendati a brigare tra le miserie delle loro necessità spregevoli e si limitano a raccoglierne i frutti stando attenti a tenere la debita distanza. Sicchè quando gli schizzi di fango cominciano a zampillare, inarcano il sopracciglio con aria scandalizzata e cadono dalle nuvole chiedendosi che cosa è accaduto, come è potuto accadere e chi sono i personaggi scomodi con i quali hanno condiviso anni di militanza senza sospettare, povere mammolette, che cosa si nasconde dietro le abbondanti messi portate in dote da costoro. Come possono le anime belle sapere dell’inganno perpetrato dietro le loro immacolate spalle da spericolati avventurieri impegnati a cimentarsi in sfiancanti maratone “vasatorie” pur di conquistare il bottino da portare in dono al principe? Devono star più attenti gli avventati frequentatori della suburra e scegliere con più attenzione chi “vasare” ché i risultati non puzzano ma le fonti dalle quali provengono quelle si, e allora bisogna essere bravi ad avere la botte piena e la moglie ubriaca. Non può mica sporcarsi i calzari il principe, lui impegnato a volare nelle atmosfere rarefatte dei cieli tersi in cui si disputa del sesso degli angeli, e allora dagli all’imprudente che rischia di insozzare le sue vesti e che dunque va rinnegato.
Posso immaginare ( chi meglio di me potrebbe capirlo?) lo stato d’animo di chi è stato travolto da drammatiche vicende giudiziarie ed è costretto a pagare il danno di una vita stravolta e in più la beffa dell’ingratitudine incassata dalle anime belle con le quali ha condiviso fino a poco tempo fa la stagione delle vacche grasse e dalle quali si vede adesso ripudiato come fosse un lebbroso. Immagino anche che il nostro stia riflettendo sui suoi errori. Io mi permetto di contestargliene uno: come ha potuto, un uomo accorto come lui che ha fatto dell’astuzia la bussola con cui navigare nelle infide acque della politica siciliana, farsi prima colonizzare e poi cannibalizzare da un finto tonto che non ha avuto neanche bisogno di scendere in Sicilia e che dai dorati palazzi romani ha suonato il flauto e l’ha incantato costruendo sulla sua dote le di lui fortune per poi sbarazzarsene senza tanti complimenti? E’ possibile che anche egli sia stato vittima della sindrome del siciliano col complesso del provinciale e la voglia di farsi sodomizzare secondo un’antica tradizione delle nostre contrade?
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RispondiEliminaIl post sarebbe stato più interessante se si fossero fatti i nomi di queste anime belle.
RispondiEliminaCosì è solo un carino esercizio di retorica.
credo che questo signore possa evitare di fare i nomi, anche perché i nomi li deve fare a terze persone....anche se risulta chiarissimo così! Non è retorica perché questo ti fa capire che il principe non ha solo la plebe contro ma anche chi ha fatto di lui quello che è!
RispondiEliminaCaro Nino,
RispondiEliminaquanto sarebbe più godurioso se le anime belle venissero messe di fronte alle loro responsabilità, chiamate a rispondere in prima persona. Gli ominicchi, si sa, sanno solo godere dei frutti altrui, come certi figli irriconoscenti. Csotingiamoli a scendere dal loro dorato piedistallo, chiamiamo con il loro nome di battesimo. Facciamoli piangere, tutti.
Da qualche tempo mi sono accostato alla storia Siciliana. Ho scoperto finalmente il mio, il nostro passato meraviglioso e terribile nello stesso tempo. Meraviglioso perchè conoscere il proprio passato è fondamentale per capire il presente e come affrontare il futuro; terribile perchè il popolo Siciliano è sempre stato un oggetto in mano dei baroni prima e della mafia dopo. Ma lei da Siciliano insieme a queste anime belle Siciliane anch'esse suppongo avendone avuto la possibilita avete mai lavorato per la Sicilia?
RispondiEliminaAll’Osservatore. Legga il mio post di oggi, troverà i nomi
RispondiEliminaA Gianluca. Invito anche Gianluca a leggere il mio post di oggi. Troverà i nomi delle anime belle alle quali mi riferisco. Ma basta guardarsi in giro per individuare mille altri nomi oltre a quelli che faccio io.
A un Siciliano. Non ho avuto tempo e voglia di lavorare per la Sicilia impegnato come sono da 12 anni a occuparmi delle mie vicende giudiziarie.