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martedì 10 novembre 2015

Iena ridens

Le iene a caccia di cadaveri hanno creduto di individuare nel sottoscritto la carcassa da addentare. Al signor Golia evidentemente non basta il fatto che io abbia concluso la mia vicenda giudiziaria pagando a torto un conto che a mio giudizio non mi spettava, che abbia dichiarato a chiare lettere proprio a lui che condivido la decisione degli imprenditori di Bagheria di denunciare gli estorsori, tutto ciò non basta, egli ha le sue certezze e non sopporta l’idea che io sia un uomo libero. Se ne rammarica al punto da lanciare l’allarme su come è rischioso che io me ne vada in giro indisturbato con grave pericolo per la collettività. Dipendesse da lui, butterebbe la chiave. Egli è piombato nella libreria Macaione dove si stava celebrando la presentazione del mio romanzo “La vita di un uomo”, insalutato ospite, incurante del benché minimo riguardo nei confronti dei padroni di casa che ha bellamente ignorato e, invece di essere incuriosito dalla singolarità di un condannato per mafia che scrive un libro e di fornire al lettore la chiave di lettura di una simile conversione, invece di rendere omaggio ad un evento che fino al momento della sua incursione aveva odorato di pulito, invece di avere rispetto per il luogo e per un uomo che considera mafioso senza se e senza ma, ma al quale avrebbe dovuto concedere il beneficio del dubbio andando a verificare un percorso letterario che narra una storia diversa dall’abusata e scontata verità giudiziaria, da iena ghignante ha sentito solo l’odore del sangue e mi ha “mascariato” accostandomi a personaggi che con me non hanno niente da spartire, le cui vicende non si sono mai intrecciate con le mie e coinvolgendomi in un servizio su un disgustoso episodio estorsivo con cui non ho nessun legame. Dove è il nesso e quale è lo scopo di tanta cattiveria? Che è avvenuto di nuovo perché sul malinconico reduce di una vicenda giudiziaria risalente al 1998 e conclusasi da tempo, ormai dedito solo a vivere il crepuscolo della propria vita coltivando l’innocuo hobby della scrittura, si abbattesse la tegola di un servizio televisivo così severo? Ai signori delle Iene risulta forse qualche nuovo motivo che non conosco e che rende la mia persona nuovamente attuale al punto da giustificare tanto interesse? Perché il signor Golia è entrato a gamba tesa e in maniera palesemente gratuita nella mia vita attribuendomi una pericolosità che lo stesso magistrato di sorveglianza ha negato in una recente sentenza che mi ha assolto dalle misure di vigilanza? Forse gli riesce intollerabile l’idea che un condannato per mafia osi pensare ed esprimere ciò che pensa in un romanzo che ha visto la luce proprio in questi giorni e che offre uno spaccato ben diverso rispetto al personaggio pensato dall’immaginario collettivo? Certo c’è una singolare coincidenza. Se avesse un minimo di onestà il signor Golia dovrebbe fare pubblica ammenda, frequentare un corso accelerato di buon giornalismo ed evitare di andare in giro a sporcare esistenze e reputazioni che stanno tentando faticosamente di riaffacciarsi alla vita.

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