Una nuova speranza
Devo riconoscere di avere preso un abbaglio. In passato non
sono stato tenero nei confronti di Angelino Alfano ma oggi debbo ricredermi.
Naturalmente non cambia il mio giudizio negativo sul suo giustizialismo ma
cambia la mia prospettiva sulla sua statura di uomo politico: bisogna dirlo, ha
saputo prendere la decisione giusta al momento giusto smarcandosi dalla miopia
di Berlusconi.
Preso dal panico per la sua sorte personale, Berlusconi non
ha avuto la lucidità per giocarsi la partita avendo come bussola una visione
alta del suo ruolo, non ha saputo uscire di scena a testa alta. Doveva capire
che giocare allo sfascio non giovava alla sua vicenda personale e all’interesse
comune e che anzi era un modo per danneggiare irreparabilmente il suo partito
oltre che la sua già compromessa immagine.
Quando, a proposito di Alfano, si parla di parricidio, si
ignora che è stato invece Berlusconi, come Crono, a mangiare i suoi figli.
Alfano ha avuto il merito di capire l’irrazionalità della decisione di
Berlusconi e di essersi saputo opporre ad essa. Ma c’è di più, ha condotto la
sua battaglia con fermezza ma anche con sobrietà, senza cadere nella tentazione dell’acrimonia
nei confronti dei suoi avversari dentro il partito, senza mordere la mano di chi
in passato lo ha sdoganato dal suo destino di peone anonimo e lo ha proiettato
verso un ruolo così ambito anche se lo ha definito privo del necessario “quid”,
senza toni trionfalistici anche quando appariva chiaro che aveva trionfato,
vivendo la contrapposizione con Berlusconi con l’aria dolente di chi stava
soffrendo per una contesa che riteneva necessaria ma che lo lacerava. Ha
accettato la vittoria quasi con riluttanza e ha fatto capire che, pur tenendo
distinti l’ambito politico dall’ambito personale, sarà a fianco di Berlusconi
nella sua battaglia personale. Un esempio di stile e di eleganza che gli fa
onore.
Inoltre si sta muovendo con avvedutezza dimostrando di
sapere gestire la vittoria dopo averla conseguita, non prendendo decisioni
affrettate ed evitando spaccature definitive e insanabili. Insomma si sta
muovendo con il piglio di un autentico leader. C’è da scommettere che riuscirà
a ricomporre la frattura fra le due anime del PDL, tenendo a bada innanzitutto
gli estremismi dei suoi seguaci, e che riuscirà a prendere in mano l’intero
partito, auspice Berlusconi nella veste di padre nobile che mostrerà la sua
generosità concedendo il viatico al suo delfino pur sempre partorito dal suo
intuito. L’uomo è capace di questi colpi di scena.
Nel campo avverso del PD appare
chiaro che l’ennesima capriola di Berlusconi non è stata gradita. Anche lì ci
sono anime diverse e contrapposte. C’è chi ha accolto la decisione di
Berlusconi di concedere la fiducia all’esecutivo con la stizza di chi teme di
non essersi sbarazzato del tutto di Berlusconi. Con questi bisognerà fare i
conti quando vorranno appendere il nemico a testa in giù, ma c’è anche chi ha
saputo leggere nel modo giusto la mossa di Berlusconi prendendo le distanze
dalle sirene del suo voto di fiducia e parlando di maggioranza politica
piuttosto che numerica ma mettendo in chiaro che non promuoverà né leggi ad
personam né leggi contra personam. Sulla ragionevolezza di quest’anima del PD
si potrà contare per evitare rese dei conti che non hanno ragione d’essere, per
concedere l’onore delle armi ad un avversario sconfitto e magnanimità ad un
uomo che sta vivendo un dramma personale, per non ostacolare la bella novità di
un politico, Alfano, che si sta adoperando per la creazione di una nuova destra
e per far nascere una democrazia normale in cui ci si confronta civilmente
nell’interesse del Paese.
Speriamo che sia proprio lui, Dott. Mandalà, l'uomo che saprà dare una svolta più "europeista" ad una destra e che possa realmente, come è auspicabile, "gettare i semi" per far sì che nasca una democrazia matura dove, come dice Lei, "ci si confronta civilmente nell’interesse del Paese". E allora forza Angelino ALfano! Speravo, ma ero quasi certo,che avrebbe scritto qualcosa Dott Mandalà, dopo i giorni in cui abbiamo assistito all'incomprensibile scelta di Berlusconi che, in tutta onestà, non ho mai condiviso e che mi ha lasciato esterefatto. Con stima
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