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venerdì 29 gennaio 2010

Favara

La vicenda del crollo della palazzina di Favara in cui hanno perso la vita due bambine, rende difficile ogni commento.
Come sempre, a morti avvenute, si sono scatenate le ire e le indignazioni di facciata e scoperchiate realtà di degrado sempre esistite e sempre ignorate.
Icorvi, col sinistro fruscio delle loro ali, volano bassi a cracchiare sulla tragedia di due piccole vite spezzate.
Fanno finta di stupirsi, sgranano gli occhi increduli di fronte a una Favara fatiscente e alle condizioni di vita dei suoi abitanti, stentano a raccapezzarsi ascoltando un linguaggio antico e imperscrutabile che ci parla di un mondo che non ha fatto in tempo ad agganciarsi ai tempi che corrono e di una umanità ancestrale chiusa nella sua irredimibile tribalità, balbettando risposte ipocrite e non adeguate che hanno il solo scopo di velare colpe di cui portano le responsabilità.
Quando Ricolfi dice che il Gattopardo si farà un boccone del federalismo perchè "non ha alcun interesse a cambiare uno stato di cose che gli ha permesso di vivere largamente al si sopra dei propri mezzi", parla appunto di un popolo inadeguato, di boiardi che fanno del loro ruolo il luogo della immutabilità delle cose, di una razza padrona che non ha la voglia ma neanche la capacità di cambiare, di pomposi narratori del nulla, di sbandieratori di false virtù dietro le quali si annidano mediocrità e privilegi. Sono il virus che avvelena il nostro sangue, che uccide Chiara e Marianna e condanna alla disperazione i nuovi peones del XXI Secolo.

1 commento:

  1. Buon giorno
    Siamo giornalisti dalla Croazia e cerciamo come conttatare Lei per un'articolo che vogliamo preparare. Il nostro indirizzo email e globusweekly@gmail.com
    Speriamo che Lei ci contattera.
    Grazie

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