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mercoledì 9 dicembre 2009

Antonio...

Coltivo la corrispondenza con alcuni detenuti che sono stati miei compagni fino a pochi mesi fa. Sono lettere intrise di nostalgia nel ricordo di un rapporto che la mia conquistata libertà ha interrotto. Evochiamo passeggiate e dialoghi interminabili nei cortili delle carceri ripromettendoci solennemente di riprenderli in un futuro più o meno prossimo.
In tanti mi scrivono della sofferenza che patiscono senza darmene una motivazione che pure è intrinseca alla detenzione, altri lamentano che i rapporti con la direzione non obbediscono a quel minimo di buon senso che è ingrediente insostituibile nella gestione di una polveriera quale è il carcere. E’ difficile accettare la logica di regolamenti che non danno certezza di nulla e che vengono interpretati in maniera diversa in ciascun carcere in base all’insindacabile convincimento di ciascun direttore piuttosto che secondo una obiettiva lettura delle regole ed ecco che l’incidente in agguato dietro l’angolo di ogni giornata del detenuto rischia di materializzarsi alla prima occasione.
Ho ricevuto una lettera di Antonio detenuto a Voghera il quale, non avendo la possibilità di navigare in rete e di partecipare ai dibattiti che si svolgono in essa, mi chiede ospitalità nel mio blog. Pubblico volentieri la sua lettera e lo stesso farò con tutti i detenuti che me lo chiederanno.

Scrive Antonio:
“Ho letto le fotocopie dei file pubblicati nel tuo blog con i tuoi scritti e gli insulti che ti rivolgono i turpiloquianti i quali vorrebbero zittirti in nome di una loro pretesa superiorità morale e di una logica che certamente non si ispira ai principi di tolleranza. Vorrebbero carcerare il tuo pensiero come hanno carcerato per anni il tuo corpo non capacitandosi della tua condizione di uomo libero.
Osho Rajmeesh scrive ne “La grande sfida” : “La società sta andando a rotoli a causa del concetto di democrazia, poiché in una democrazia la norma è dettata dal denominatore comune più basso: è questo a decidere chi governerà ed è purtroppo l’elemento più ignorante e privo di intelligenza. Sono le masse a dare forma alla società.”
Oggi, con l’accesso da parte di tutti, tranne che da parte dei detenuti in carcere, alla tecnologia, le masse hanno la possibilità di scaricare le proprie frustrazioni contro tutto e tutti, magari proprio contro chi vorrebbe con tutta l’anima tentare di costruire un mondo migliore persino per i turpiloquianti ignoranti e beceri. Certo è che non saranno i dissensi irragionevoli di chi ha una visione della vita limitata al proprio ombelico a scoraggiarci, ti pare? Per cui scrivano tutti qualunque cosa vogliono, dichiarino pure, come ha fatto CIA, la loro speranza che il tuo blog sia presto chiuso, noi andremo avanti raccontando le storie di questo spicchio di mondo dove la sorte ci ha voluto relegare. Qui siamo e da qui leviamo il nostro grido al cielo e a chi vorrà ascoltarci.”

Risponde Nino Mandalà:
Antonio prende lo spunto da una banale vicenda di intolleranza in rete per accendere una antica diatriba su libertà o democrazia.
E’ vero che la volontà generale di Rousseau ha celebrato la nascita del dispotismo democratico in cui “le masse ignoranti e prive di intelligenza “ pretendono di “dare forma alla società”, ma non c’è motivo di sposare il pessimismo di Rajmeesh perché, grazie al cielo e alle conquiste del pensiero liberale, il dispotismo democratico si è evoluto nella moderna democrazia costituzionale che prevede la separazione dei poteri e la difesa delle minoranze. Semmai il pericolo si annida nella pretesa di alcuni rappresentanti dei poteri istituzionali di intendere la loro funzione come una missione legibus soluta che rischia di instaurare una nuova forma di dispotismo, quello cioè di uno Stato etico affidato al governo degli uomini d’oro di platoniana memoria.
Non mi preoccuperei più di tanto degli anonimi che invadono le reti “scaricando le loro frustrazioni” e li liquiderei con la lapidaria risposta data a questi galantuomini da Marina Salvadori nel suo blog: <>.

1 commento:

  1. essendoci ancora libertà di pensiero ritengo che lei ha tutto il diritto di scrivere ciò che reputa più opportuno, anche perchè ha già, o avrebbe dovuto già scontare il suo debito con la giustizia....ma non si può criticare chi risponde ai suoi interventi perchè su certi post viene proprio da ridere se non da piangere...!

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