Buon Natale
Ho vissuto parte della mia vita tra le mura di un carcere e non posso dire che di essa senta la mancanza.
E' un'esperienza drammatica che segna e fa vivere una condizione innaturale:
la mancanza di libertà.
Non c'è niente di peggio!
Tuttavia non avuto alcun dubbio, uscendo dal carcere, che si stava affacciando alla libertà un uomo nuovo, diverso e, per certi versi, migliore rispetto all'uomo che vi era entrato.
Non ho dubbi che, se scrivo come scrivo, se sento come sento, se amo come amo, se ho imparato a conoscermi, a esplorare la mia intimità e a viverla facendo di ogni momento una frazione di eternità, a goderne succhiandola avidamente con la sensazione di una proiezione verso orizzonti infiniti in cui tutto è ancora da vivere, debbo ciò alla mia detenzione.
La mia vita oggi è divisa tra la parte di me che ho lasciato in carcere e quella che vivo fuori dal carcere, ma a Natale le due parti si uniscono e vivono per intero con i miei compagni, con la loro nostalgia struggente, con il loro disperato desiderio degli affetti lontani.
Che Dio li assista!
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