I colori dell’arcobaleno dipinti nell’iride dei tuoi occhi
guardano con ironia al mondo di noi esseri cosiddetti normali, estranei alla
magia del mondo incantato di cui tu, chiusa nel tuo bozzolo, conosci il
segreto. Ricordo quando sei nata e mi hai sorriso già allora con quella tua
aria carica di mistero e di dolcezza che nascondeva il segreto della tua natura
insolita e ammiccava a quel nonno confuso, incapace di percepire il miracolo di
quella nascita. Con gli anni ho conosciuto il vero senso della tua esistenza e
benedetto il regalo di te piovutomi dal cielo, che mi ha ripagato della miseria
della mia natura dozzinale e dei torti inflittimi dalla sorte. Sei stata la mia
via per l’al di là e mi hai preparato a conoscere anzitempo quello che mi
aspetta. E’ grazie a te, ai muti dialoghi che intessiamo, alle galoppate che assieme
facciamo nelle infinite distese fiorite di arabeschi dorati, alle fresche
sorgenti alle quali ci dissetiamo guardandoci negli occhi, al fruscio festante
delle ali degli angeli intorno a noi, è grazie a tutto ciò che vivo anzitempo
il paradiso che mi attende. Ti debbo la mia salvezza, il tuo amore mi ha scelto
quando sei nata, mi ha preso per mano e non mi ha più abbandonato.
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