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lunedì 21 gennaio 2013

“Colui che sa”


Chiamiamolo  “Colui che sa”. Lui conosce uomini e cose, lui sa cosa passa realmente per la mente della gente e anche i messaggi più criptici non hanno per lui nessun segreto. Al pari dell’idealismo hegeliano, lui la realtà la crea ricavandola, come faceva Michelangelo, dai cippi marmorei inaccessibili ai più. Ai più ma non a lui che la natura ha dotato di una capacità di analisi senza pari: la dietrologia, grazie alla quale può divulgare tutto e il contrario di tutto, soprattutto la menzogna. Questo cacciatore di verità nascoste non conosce ostacoli, non si lascia scoraggiare neanche dai più raffinati congegni di difesa, parte lancia in resta e denuncia, a lui non la si fa!
Qualcuno parla di anime belle? Apriti cielo, il messaggio è chiaro ed è rivolto ad antichi “sodali” ai quali si vuol far pervenire l’avvertimento che le loro carriere, il loro presente, il loro avvenire, sono appesi ad un filo, alle decisioni che sul loro conto prenderà questo Qualcuno inquietante e in agguato. Peccato che le carriere degli antichi “sodali” continuino a navigare vento in poppa e il vulnerabilissimo Qualcuno continui ad annaspare nel merdaio giudiziario di una vicenda senza fine. Potenza dei masochistici ideali mafiosi, ai quali si è usi obbedir tacendo!
Un senatore della Repubblica ricorda quale è la sua storia e, in verità, con accenti piuttosto accesi che rivendicano i suoi meriti nella costruzione di una delle forze politiche che hanno dominato la scena degli ultimi vent’anni, pretende di avere diritto a non essere considerato una scarpa vecchia? Apriti cielo, il messaggio del senatore è chiaro ed è rivolto all’antico “sodale” assieme al quale ha costruito un partito ma anche, lascia intendere il nostro “Colui che sa”, ha coltivato inconfessabili relazioni mafiose, e allora, stia attento l’antico “sodale”, non faccia scherzi e lo tenga nella dovuta considerazione perché lui dalla poltrona di senatore non si lascia schiodare, pena la minaccia di ritorsioni. Meglio senatore che traditore! Peccato che il senatore, giusto il giorno successivo alla ricostruzione del nostro “Colui che sa”, dichiari di rinunciare alla candidatura a senatore d’accordo con il suo “sodale”, senza conseguenze per quest’ultimo che continua imperterrito a tessere la sua tela. Potenza della complicità anche questa mafiosa portata fino all’estremo sacrificio!
“Colui che sa” ha però un limite. Non tutto gli appare evidente. Non gli appare per esempio evidente il progetto di chi ha dominato la scena giudiziaria della propria città e ha combattuto la sua  battaglia contro la mafia, lui si alla luce del sole e senza bisogno di mandare messaggi criptici, dilatando la sua dimensione di paladino della giustizia in una visibilità che ha avuto una sua ragione d’essere fino a quando è stata messa al servizio della sua battaglia per la legalità, ma non gli fa onore se capitalizzata al servizio di una diversa battaglia, quella politica e soprattutto getta un’ombra sulla serenità del suo impegno di magistrato quando questo impegno era impiegato contro quelli che sarebbero diventati i suoi avversari politici. In tutto ciò il nostro “Colui che sa” non avverte nessuna anomalia e nell’enorme patrimonio di notizie accumulate dal magistrato non rinviene nessun pericolo di utilizzazioni strumentali da parte del politico, nessun conflitto inquietante e nessun disegno oscuro da denunciare considerando la coincidenza fra il distretto in cui ha operato il magistrato e il collegio in cui si candida il politico. Tutto alla luce del sole! Vuoi mettere la differenza fra i messaggi criptici dei “mascariati” e i messaggi chiari dei giusti? Potenza della lirica, cantava il compianto Dalla, e della fiducia del nostro nel proprio fiuto e nella propria capacità di individuare i buoni e i cattivi, gli inquisiti da epurare e gli inquisitori da incoraggiare, senza tanti strombazzamenti, in maniera felpata, omettendo, ignorando, senza dubbi stavolta, con silenzi solidali che qualcuno potrebbe leggere come una forma di connivenza. Il nostro “Colui che sa”, maestro di dietrologia, inciampa a sua volta nei sospetti della dietrologia!
Affinché non si fantastichi sull’identità di “Colui che sa”, ne rivelo il nome: trattasi di Bolzoni Attilio, giornalista emerito di la Repubblica, depositario delle verità nascoste.
Inoltre, per evitare di essere impallinato dai sospetti del nostro inquisitore, dichiaro solennemente che questo è un post innocente e non contiene alcun messaggio cifrato.

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