Un innocente è stato ucciso, disgustosamente
trucidato in una maniera che evoca precedenti infami, e la sua morte manda in
scena il solito grand guignol squallido e cialtrone che non ha rispetto per la
sacralità di un dramma senza fine. Bisognerebbe che tutti avessimo il buon
gusto di assumere un atteggiamento più sobrio di quello mostrato nella
circostanza, di fronte ad una vicenda che ci coinvolge ma non ci da il diritto
di dare la stura ai nostri peggiori istinti trasformando la scena della
tragedia in una stia in cui starnazziamo vomitando in giro la nostra morbosità.
Dovremmo starcene zitti e attoniti in rispettosa attesa dell’evolversi delle
indagini invece di assecondare la nostra attitudine al cicaleccio che non si
ferma davanti a nulla e trasforma un fatto reale e terribile in un miserabile
talk show in cui facciamo a gara, con aria disgustosamente e falsamente
compunta, a chi la spara più grossa pur di guadagnare la nostra fetta di
visibilità. Quello che è accaduto a Loris può accadere a qualunque nostro
nipotino e sfido chiunque ad affermare che accetterebbe senza fare una piega la
fiera del pessimo gusto, l’assedio asfissiante e osceno che si sono scatenati
attorno alla vicenda. Il dovere di cronaca, la foglia di fico con cui certi
giornalisti, pur di guadagnare copie, coprono l’ansia di compiacere la
morbosità della gente, in questa vicenda è andato ben oltre i confini del
deontologicamente consentito, i limiti etici che, al di là delle regole, la
nostra coscienza ci dovrebbe imporre. Si è spenta drammaticamente una vita e
pare che non basti, si assiste ad una sorta di caccia al dettaglio pruriginoso
in cui non c’è posto per la pietà, in cui la cronaca della vicenda si avventura
senza tanti scrupoli nella narrazione di quello che la gente vuol sentirsi dire
ed alimenta pruriti insani. La morbosa eccitazione frutto di un voyeurismo
malato è cavalcata da un certo giornalismo senza regole contro il quale Piero
Ostellino ci ha a suo tempo messo in guardia definendolo bassa macelleria. Come vediamo, i fatti si
incaricano di non smentirlo.
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