Le verità dei Pubblici Ministeri
Ricordo una lontana intervista dell’on. Fassino, all’epoca
Ministro di grazia e giustizia, a proposito dell’opportunità o meno di separare
le carriere del magistrati. L’on. Fassino si rifaceva all’assunto del codice di
procedura penale secondo cui il compito del magistrato, anche del magistrato
inquirente, è quello di accertare la verità, sempre. Egli sosteneva che,
proprio in virtù dell’accorpamento delle carriere, l’imputato è maggiormente
garantito perché il PM, appunto perché obbligato ad accertare la verità, è
costretto a certificare la sua innocenza, quando la verità dice che egli è
innocente. Fassino ha ragione in via puramente teorica e di principio se non
fosse che la coscienza del magistrato che sostiene l’accusa si scontra spesso
con le incrostazioni dell’uomo che obbedisce ai propri impulsi, a convinzioni
non provate e a teoremi ai quali non riesce a rinunciare. In un sistema che
prevede il libero convincimento del magistrato, il convincimento rischia di tradursi
in arbitrio in omaggio alla pretesa infallibilità di chi si sente vocato ad una
missione palingenetica.
In più queste tentazioni non proprio garantiste sono spesso assecondate
da investigatori che, pur di costruire un impianto accusatorio, non esitano a formulare
ipotesi basate più sul pregiudizio che su l’elemento fondante di ogni impianto
accusatorio, l’habeas corpus, e li trasformano in prove o indizi gravi, con
l’unico risultato di gettare al macero la reputazione dell’indagato dato in
pasto alla canea mediatica.
So di che cosa parlo perché lo sperimento continuamente sulla
mia pelle tutte le volte che la
Procura ci riprova e leggo con stupore e rabbia farneticazioni
che mi prendono di mira e che fanno a pugni con la logica pur di giungere ad
una improbabile quadratura del cerchio.
Mi viene in mente ciò che Dostoevskij fa dire a Trofimovi ne “I demoni” a proposito della stupidità:
“Che cosa vi può essere di più stupido di un imbecille buono? Un imbecille
cattivo, un imbecille cattivo è ancora più stupido”. Penso con terrore al
destino di quanti, per loro mala sorte, devono fare i conti con la stupidità dei
cattivi!
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