Visualizzazioni totali

venerdì 7 marzo 2014

Le verità dei Pubblici Ministeri

Ricordo una lontana intervista dell’on. Fassino, all’epoca Ministro di grazia e giustizia, a proposito dell’opportunità o meno di separare le carriere del magistrati. L’on. Fassino si rifaceva all’assunto del codice di procedura penale secondo cui il compito del magistrato, anche del magistrato inquirente, è quello di accertare la verità, sempre. Egli sosteneva che, proprio in virtù dell’accorpamento delle carriere, l’imputato è maggiormente garantito perché il PM, appunto perché obbligato ad accertare la verità, è costretto a certificare la sua innocenza, quando la verità dice che egli è innocente. Fassino ha ragione in via puramente teorica e di principio se non fosse che la coscienza del magistrato che sostiene l’accusa si scontra spesso con le incrostazioni dell’uomo che obbedisce ai propri impulsi, a convinzioni non provate e a teoremi ai quali non riesce a rinunciare. In un sistema che prevede il libero convincimento del magistrato, il convincimento rischia di tradursi in arbitrio in omaggio alla pretesa infallibilità di chi si sente vocato ad una missione palingenetica.
In più queste tentazioni non proprio garantiste sono spesso assecondate da investigatori che, pur di costruire un impianto accusatorio, non esitano a formulare ipotesi basate più sul pregiudizio che su l’elemento fondante di ogni impianto accusatorio, l’habeas corpus, e li trasformano in prove o indizi gravi, con l’unico risultato di gettare al macero la reputazione dell’indagato dato in pasto alla canea mediatica.
So di che cosa parlo perché lo sperimento continuamente sulla mia pelle tutte le volte che la Procura ci riprova e leggo con stupore e rabbia farneticazioni che mi prendono di mira e che fanno a pugni con la logica pur di giungere ad una improbabile quadratura del cerchio.

Mi viene in mente ciò che Dostoevskij fa dire a Trofimovi  ne “I demoni” a proposito della stupidità: “Che cosa vi può essere di più stupido di un imbecille buono? Un imbecille cattivo, un imbecille cattivo è ancora più stupido”. Penso con terrore al destino di quanti, per loro mala sorte, devono fare i conti con la stupidità dei cattivi!

Nessun commento:

Posta un commento