Don Mazzi
Don Mazzi è noto per essere il fondatore di Exodus comunità benemerita
che nasce come centro di recupero dei tossicodipendenti e che, col tempo, ha
allargato la sua missione al recupero dei peccatori in genere. Un programma
ambizioso quanto è ambizioso il suo apostolo che non perde occasione per
esternare, spesso sovrapponendosi al suo progetto. Basta seguire i talk show
per vederlo impegnato in appassionati dibattiti. La sua ultima esternazione riguarda Berlusconi
al quale il nostro ha rivolto l’invito di espiare la condanna ai servizi
sociali nella sua comunità. Di questo noto peccatore il debordante prete dice
di volersi occupare in prima persona ma, prima di occuparsene, ci fa sapere cosa
ne pensa: “ Berlusconi almeno nell’ultima parte della sua vita può finalmente smontare
il suo idolo e trovare il modo di fare cose utili “ e ancora: “ Deve liberarsi
di tutte quelle donnacce che ha avuto intorno fino ad ora. Deve smettere di
fare il personaggio idolatrato e così anche noi smetteremo di maledirlo “ e ancora,
sempre su Berlusconi: “ Nessuno ha dentro una bestia che non può essere
abbattuta “. Sul rapporto di Berlusconi con la Pascale poi il nostro
Savonarola è ancora più tranciante: “ Si vede che quello di Berlusconi con la Pascale è tutto tranne che
amore “ e a proposito della Pascale: “
Vada a lavorare a Napoli in pizzeria“.
Non sono tipo da scandalizzarsi facilmente, ma debbo
ammettere con un po’ di sconcerto che non mi aspettavo il dispiegamento di
tanta saccenteria né che un prete confessasse in tutta tranquillità di avere
maledetto un suo simile. Sono fermo al Vangelo che parla di un Cristo che non giudica e perdona, mi
risuona nella mente la frase: “ Chi sono io per giudicare? “, mi sto appena
riconciliando con la Chiesa
grazie a un Papa che predilige la pastorale alla dottrina e ci fornisce ogni
giorno esempi di umiltà, ed ecco che un prete sale sul pulpito, ci impartisce
lezioni di morale come un qualsiasi bacchettone e mette in crisi un cammino
faticosamente percorso.
I preti come Don Mazzi che sono animati dalla voglia di
esibire il loro ego e inciampano nella loro foga moralistica dimenticando il
verbo evangelico, dovrebbero dismettere la loro tonaca. Gli saremmo grati lo
stesso per le opere di beneficenza che compiono e gli perdoneremmo il peccato
della vanità nel quale spesso i comuni mortali incorrono. A un laico si può, ad
un prete no, a un prete non si possono perdonare le debolezze dei laici, da un
prete ci aspettiamo sobrietà e specie da quelli di frontiera, come Don Mazzi,
ci aspettiamo che tengano a bada l’autocompiacimento e la tentazione di
maramaldeggiare con pruriti moralistici. Salvare vite umane non autorizza a
ritenersi unti dal Signore, il demiurgo è solo nella mente di Platone.