I miei amici in carcere
Intrattengo rapporti epistolari con alcuni miei ex compagni
di detenzione ancora in carcere, e in questo periodo mi sforzo di essere più
presente del solito perché so, per esperienza, che durante le feste di Natale e
Pasqua la nostalgia di casa diventa più pungente del solito, i detenuti
avvertono ancora di più il loro isolamento dal mondo esterno, le sensibilità si
accentuano e può accadere di tutto, nel male e nel bene. Quest’anno ho ricevuto
una lettera da uno dei miei assidui corrispondenti, che testimonia come anche
in condizioni estreme possono accendersi
sensibilità positive, un lirismo che commuove e sprazzi di cultura
insospettabili. Di essa vi propongo uno stralcio e la poesia di Mandela che il
mio ex compagno ha voluto regalarmi.
“Il tuo processo continua a restare in bilico come se il tuo
destino debba ancora essere deciso da Lachesi. La dispettosa figlia di Zeus
sembra prendersi gioco di te e fa e disfa i fili con cui intreccia il tuo
destino, allungando a suo piacimento la durata della tua attesa. Le decisioni
delle Moire, come tu ben sai, sono immutabili tanto da non potere essere
cambiate neanche dagli dei, ma sono certo che ai capricci di Lachesi saprai
opporre la tua fierezza. Intanto goditi questa poesia di Mandela che ho scelto
per te e che indica ai perseguitati dalla giustizia la rotta da seguire”:
Dal profondo della notte che mi
avvolge,
buio come un pozzo senza
uscita,
ringrazio qualsiasi Dio
esista
per la mia anima invincibile.
Nella feroce stretta delle
circostanze
non ho sussultato né ho gridato
forte
sotto i colpi d’ascia della
sorte
il mio capo è sanguinante, ma
indomito.
Oltre questo luogo
d’ira e di
lacrime
si profila il solo orrore delle
ombre
e ancora la minaccia degli anni
mi trova, e mi troverà, senza
paura.
Non importa quanto stretto è il
passaggio,
quanti castighi dovrò ancora
sopportare,
io sono il padrone del mio
destino:
io sono il capitano della mia
anima.
Bella, vero? Ed è bella l’anima del mio amico che ha saputo
trovare la via d’uscita dal “profondo buio della notte”.
Bellissima è a dir poco, Dott. Mandalà. E' carica di significati ed è molto toccante! Speriamo che "chi ha orecchi possa intendere". Che questo 2014 possa aprire la mente ed il cuore di chi non comprende appieno la vita dei tanti perseguitati dalla giustizia. Con profonda stima.
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